La mattina, appena sveglia, nella stanza
in penombra, distesa sul letto
guardo il soffitto e l'armadio davanti a me
supina, immobile, calda.
Parole perfette ballano sulle mie palpebre.
Parole precise si posano sulla mia testa.
Per un secondo penso sia possibile,
registrarle prima di perderle.
Poi mi alzo, scrollo i capelli un paio di volte
e lascio cadere a terra tutte le parole
che si scompigliano illeggibili,
si frantumano, ai miei piedi.
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