lunedì 9 marzo 2015

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Potrei aver rasato i capelli
e raccontarteli lunghi.

Potrei aver consumato i denti
e raccontarteli in linea.

Potrei aver rotto il naso
e raccontartelo intero.

Potrei aver perso un occhio
e raccontarteli entrambi.

Potrei aver morso le labbra
e raccontartele sane.

Potrei avere un buco in fronte.
Potrei avere quattro gambe.
Potrei essere su Plutone.
Potrei essere sotto la scrivania.

Non cambierebbe niente.
Sarebbe lo stesso niente.

Una fila di lettere è una fila di lettere.
La sua essenza si esaurisce nell'alfabeto.

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