lunedì 23 aprile 2012

Lipsia

Nel grigio mal-di-testa
sostanzioso, quasi tangibile,
alla finestra,
lo sguardo appannato dalla miopia

non è verso il vuoto
che si protende il corpo,
c’è un ampio margine di sicurezza
e doppi vetri.

Nessuno in strada
per lunghi minuti
le persone acquistano identità autonoma
nella loro tristezza tutta uguale

negli sguardi perplessi
sopra bocche orizzontali
lo stesso passo
monotono e ritmato.

La loro felicità
si esprime in altri gesti
in altri luoghi
necessariamente

forse la lasciano a casa
e la riprendono al ritorno
come si indossano le magliette bucate
e ci si toglie le scarpe.

Il grigio incomprensione
rattrista ad ogni respiro
si ferma dentro
impossibile espirarlo.

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