domenica 3 giugno 2012

Raccontini: Diario siciliano, sabato

"Don't worry about a thing/ 'cause every little thing gonna be all right".
Ogni mattina, dalla sveglia di Cecio, M&tW cantano la canzone che mi resta appiccicata alla lingua per tutto il giorno.
Mentre lavo i capelli mi ascolto storpiarla: “Baby don't worry about this thing…”, non me n'ero accorta, ma non mi stupisco, "la risposta è davanti al mio naso".

Mi ero dimenticata cosa fosse luglio qui, o forse non l'ho mai saputo, non in questo modo, dopo tutto questo tempo i giorni perdono la ciclicità della tradizione e diventano eventi.

R. mi ha raccontato la festa religiosa del suo paese così ho deciso di andare a vederla.
La strada per Racalmuto è breve e terribile, l'automobile mi ricorda ogni curva amplificandola, credo di essere gialla, ma per fortuna è buio e non mi vedo.
Racalmuto è fatta di strade corte, salite e discese, una mappa che mi sembra di ricordare anche se ci sono stata solo un paio di volte (azzecco, infatti, dove si trova l'orribile bronzo di Sciascia che cammina fermo per l'eternità).
Fedeli che hanno fatto un voto salgono in groppa a cavalli la lunga scalinata che porta alla chiesa della Madonna del Monte. Mi seggo sulla ringhiera di cemento che sta in cima alla scala, è l'unico modo per riuscire a vedere qualcosa, e poiché il mio corpo segnala con evidenza il mio status di ospite riesco subito a trovare uno spazio e due ragazzine gentili.
Sento sotto il sedere lo scalpiccio degli zoccoli sui gradini e vedo solo alla fine la testa dei cavalli disperati. Mi rendo conto che quello che davvero mi stupisce è il mio stupore di fronte a queste manifestazioni.

Poi sono andata a mare, era l'ultima volta, non lo sapevo, ero sicura che avrei trovato il tempo di tornarci prima di partire.
Non l'ho rivisto e mi è rimasto appiccicato alla pelle il desiderio dell'acqua.

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