mercoledì 30 maggio 2012

Raccontini: Rosa inquinamento

Cammina a passi veloci sul ponticello che collega la periferia al centro.
Poter passare a piedi da un confine all'altro della città è ancora il gioco più entusiasmante che fa da sola, e ancora oggi la stupisce e la diverte come sempre.
Centro/periferia, poveri/ricchi, a piedi, nel giro di 10 minuti, al massimo. La metafora perfetta di tutto quello che abbiamo davanti agli occhi e che facciamo finta di non vedere. Perde un'infinità di tempo a pensarci su.
Il passo spedito verso il niente ha il compito manifesto di tenere i muscoli in allenamento, di fregare la forza di gravità - che sembra attirare le sue chiappe come se degli artigli uscissero dal suolo e gliele arpionassero - e il compito occulto di farle completare il progetto di riconversione urbanistica delle vie della città attraverso piedi e pensieri.
Sulla sinistra, mentre giunge all'apice del ponte, c'è uno splendido tramonto rosa inquinamento.
Quel rosa chimico la attrae, le sfumature arancioni del sole operaio delle città industriali che timbra il cartellino alla fine della giornata di lavoro e si avvia lento verso l'altra casa, quella dell'amante, le sfumature arancioni che si perdono in quel rosa un po' aggressivo, vampiresco, sono belle - ecco tutto.
Ma è certa che quando l'ha detto a telefono a C., che la chiamava dal suo posto di lavoro vacanziero per ringraziarla di aver pronunciato quattro parole inutili che sembravano sentite, lui l'ha scambiato per un commento ironico.
Ma la stanca fare precisazioni su se stessa, è inutile cercare di mettere pezze all'equivoco della conoscenza.
C'è gente che è convinta di conoscerti e poiché sei complice del malinteso è pateticamente inappropriato, nonché lungo e noioso, spiegare quello che volevi realmente dire.
Un loop mentale veramente perverso è la consapevolezza che gli altri posseggono un'immagine integra di lei, mentre lei di sé non possiede niente.
Logorrea mentale e reticenza verbale.
La puzza delle rotaie sale fino alle narici. Perché la stazione esercita questo fascino ipnotico su vecchi e bambini di sesso maschile? Gente che in genere non prende ancora (i bambini) e non prende più (i vecchi) treni.
Avrà a che fare con l'intuizione della possibilità e dell'impossibilità del viaggio? (Oddio, sembra proprio un'imbecillità, è una banalità da bignami della psicologia, ma come si cancella un pensiero pensato? Come si dimentica definitivamente l'imbarazzo per la propria idiozia?).
Inizia la discesa verso la periferia.
Controlla il passo, contrae gli addominali, sente tutti i muscoli delle gambe, è stupefacente, un metodo imparato da piccola con lunghe ore di allenamento in un campo d'atletica è diventato da adulta un istinto.
L'arancione le sfiora i fianchi, dal naso cola già un po' di blu.

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